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domenica 5 ottobre 2014

A passeggio sulle colline di Lariano: Sentiero Tiberio Bartoli

Cari amici ed amiche, 
oggi finalmente, dopo tanto tempo, trovo l'occasione per illustrarvi la gita fatta in Primavera, sulle colline di Lariano, nei dintorni del Monte Algidus. 
Faccio riferimento alla PASSEGGIATA ECOLOGICA "Sentiero Tiberio Bartoli" del 10 MAGGIO 2014. 

Questa iniziativa, organizzata dall'Associazione del Fungo Porcino di Lariano e patrocinata dal Comune di Lariano è stata l'occasione giusta per fare un carico di aria pura alla quale hanno partecipato grandi e piccini.

Anche l'Associazione Natura Mediterraneensis con i suoi micologi naturalisti Alessandro Giaon, Antonello Teofani e Massimo De Paolis, ha partecipato a questa passeggiata nel cuore del bosco di Larianese.

Lungo il sentiero (circa 8 Km) sono state illustrate ai partecipanti le proprietà di erbe e fiori spontanei incontrati lungo il percorso e le loro proprietà gastronomiche e organolettiche.

In una radura abbiamo raccolto la Malva sylvestris tipica pianta delle zone incolte e dei prati, riconoscibile in questo periodo dai graziosi fiori rosa-violaceo con striature più vivaci.


Fiori e foglie hanno proprietà analoghe e possono essere utilizzati in miscela per preparare decotti, infusi e impiastri utili per combattere le infiammazioni. Queste proprietà sono dovute alla ricca presenza, sia nelle foglie che nei fiori, di mucillagini, oltre che di vitamine A, B, C ed E, ed altre sostanze quali pectina e malvina. Quest’ultima in particolare è ricca di proprietà antiossidanti e antiradicali che, dunque contrasta i processi di invecchiamento delle cellule.

Oltre al diffuso utilizzo in farmacopea, questa pianticella risulta molto gradevole anche in cucina: le foglie della malva, infatti, possono essere utilizzate crude in aggiunta alle insalate, oppure lessate, come ottimo ingrediente per ripieni di ravioli e polpette. 

Con nostra sorpresa, in prossimità di acqua sorgiva, abbiamo incontrato la Melissa Officinalis, una pianta erbacea perenne, che emana un gradevole odore di limone (è anche detta cedronella). La Melissa è una pianta le cui proprietà vennero apprezzate fin dall’antichità; era considerata un buon tonico, capace di dissipare tristezze e malumori. 

Nel passato la Melissa è stata associata alle api, infatti il nome “melissa” deriva dal greco e significa “ape da miele”, e le vengono riconosciute le stesse proprietà curative e toniche del miele e della pappa reale ed era apprezzata in tutto il medioevo come “elisir della giovinezza”.

 (Melissa Officinalis)

Le foglie fresche di Melissa officinalis, possono essere aggiunte, in piccole quantità e finemente tritate, alle insalate e alle minestre o unite all'acqua zuccherata per profumare bevande dissetanti in estate.










Anche l’Alliaria ci ha accompagnato in tutta l’escursione, particolarmente presente negli angoli del bosco illuminati dal sole.

L’Alliaria petiolata è una pianta erbacea annuale, alta fino a 120 cm, totalmente glabra o con pochi peli solo alla base del fusto. La pianta stropicciata emana un forte odore di aglio da cui deriva il nome. 








Le sue foglie, finemente tagliuzzate, possono essere utilizzate al posto di questo, risultando gradevoli anche a chi non sopporta l’aglio. Le foglie ed i giovani getti primaverili possono essere usati per preparare minestre e, mischiate ad altre verdure, previa lessatura, per essere passate in padella o come ripieno di piadine o torte rustiche.

Lungo il sentiero abbiamo notato la presenza della bardana (Arctium Lappa) una pianta erbacea perenne, a radice fittonante, carnosa, internamente biancastra.



La radice è considerata dagli erboristi occidentali come la parte più pregiata della pianta, e la usano come depuratore ovunque esista un eccesso di tossine che causano un problema di pelle, difficoltà di digestione o dolori artritici. Usata anche esternamente per eruzioni della pelle e infezioni. La raccolta avviene in autunno.

Grande interesse è stato riservato alla presenza di molte piante di Cicuta (Conium maculatum), pianta particolarmente frequente nelle radure umide del bosco. 






Pianta di grande pericolosità, mortale.

La coniina agisce anche indirettamente, viene segnalato un avvelenamento in seguito all'ingestione di allodole (uccelli) che avevano, in precedenza, mangiato germogli di cicuta.

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